Quando si deve fare una cessione di quote di una società a responsabilità limitata. oppure si devono acquisire quote societarie o sottoscrivere un aumento di capitale è necessario definire qual è il valore della quota societaria.
Ma determinare il valore di una quota di partecipazione è importante anche in caso di liquidazione di uno dei soci, di un suo recesso o in caso di estromissione di un socio.
Ci sono tre modi per calcolare il valore di un’azione di srl: il valore nominale, il valore reale e il prezzo. Sapere come funzionano questi metodi può aiutarti a prendere decisioni migliori.
In questo articolo, spiegheremo che cosa è il valore di un’azione di srl e faremo degli esempi per capire meglio la differenza.
Cominciamo.
Che cosa è una quota societaria?
Incominciamo con il capire che cosa è una quota societaria.
Una quota societaria è una frazione del capitale sociale di una società ed al titolare di una quota societaria competono una serie di diritti (i cosiddetti diritti patrimoniali ed amministrativi del socio).
Il capitale sociale di una azienda è il capitale che i soci apportano (sia in denaro che in beni conferiti) alla società per la sua attività operativa.
Il capitale sociale è definito come “capitale di rischio” nel senso che, nel caso la società non va bene e genera ripetutamente perdite negli anni, i soci lo possono perdere (interamente o parzialmente).
In sede di costituzione della società viene definito il valore del capitale sociale ed i soci che sottoscrivono devono versarlo per intero.
Negli anni successivi il capitale sociale può essere aumentato tramite aumenti di capitale o ridotto a fronte di riduzioni del capitale sociale.
Il valore nominale
A fronte del capitale sociale della società, il valore nominale della quota è espresso al rapporto con il capitale sociale.
Se un socio ha il 40% delle quote di una società ed il capitale sociale della società è di 50.000 euro, allora il valore nominale delle sue quote è di 20.000 euro.
Nel dettaglio,
- se un socio in sede di costituzione versa 20.000 euro a fronte di un capitale sociale di 50.000 euro, al socio spetta il 40% della società
- se la società fa un aumento di capitale da 50.000 eur a 100.000 euro ed il socio sottoscrive per intero l’aumento del capitale sociale, versando altri 20.000 euro, allora il socio continuerà ad avere il 40% della società anche dopo l’aumento di capitale
- se la società fa un aumento di capitale da 50.000 euro a 100.000 euro ed il socio non sottoscrive l’aumento di capitale (che viene invece interamente sottoscritto dagli altri soci o da un nuovo soggetto), allora il socio avrà il 20% della società dopo l’aumento di capitale
- se la società fa un aumento di capitale da 50.000 euro a 100.000 euro ed il socio sottoscrive l’aumento di capitale solo per 10.000 euro (mentre il resto dell’aumento del capitale sociale viene invece interamente sottoscritto dagli altri soci o da un nuovo soggetto), allora il socio avrà il 30% della società dopo l’aumento di capitale.
Il valore reale
Se il valore nominale è definito in base al valore del capitale sociale, il valore reale della quota societaria è definito in base al valore del patrimonio netto contabile.
Il patrimonio netto contabile rappresenta la differenza tra le attività e le passività aziendali e si compone, oltreché dal capitale sociale anche dalle riserve, dalle perdite in sospeso e dagli utili dell’esercizio in corso.
Successivamente alla costituzione della società il patrimonio netto tende a non coincidere con il capitale sociale, in virtù dei risultati conseguiti dalla società negli anni successivi alla costituzione.
Infatti, l’utile di un esercizio è di pertinenza dei soci, i quali decidono se percepirlo (in forma di dividendi) o lasciarlo in azienda (in forma di riserva).
Se i soci decidono di distribuire l’utile dell’esercizio (stacco dei dividendi) allora non ci sono variazioni del patrimonio netto. Se invece i soci decidono di lasciare gli utili in azienda, allora sono considerate riserve che aumentano il patrimonio netto.
In altri termini, se una società ha 50.000 euro di capitale sociale e nel corso degli anni ha complessivamente fatto 100.000 euro di risultati di esercizio (imputati a riserve di utili pregressi), allora il patrimonio netto è pari a 150.000 euro.
Il valore reale è il valore della quota rapportato al patrimonio netto. Se una società ha un patrimonio netto contabile di 150.000 euro, una quota del 40% ha un valore reale di 60.000 euro.
Mentre, se la stessa azienda ha un capitale sociale di 50.000 euro, il valore nominale di una quota del 40% è di 20.000 euro.
Il prezzo
Se il valore nominale ed il valore reale di una quota sono definiti dai valori contabili della società, il prezzo (o corrispettivo o valore economico) è quanto qualcuno è disposto a pagare per quella quota.
Il prezzo può essere completamente differente dal valore nominale e/o dal valore contabile. Nel prezzo vengono riflessi altri elementi che non sono riflessi nei bilanci contabili della società
Da un lato il prezzo considera i risultati previsti per il futuro ed il valore di mercato degli attivi aziendali.
Dall’altro il prezzo riflette le attese del venditore e del compratore.
La differenza tra il prezzo (realizzato in caso di cessione delle quote) ed il valore nominale rappresenta la plusvalenza sulla quale verrà calcolata l’imposta sostitutiva del 26%.
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Conclusioni
Il valore di una quota di una società non ha un significato univoco. Se il prezzo rappresenta il valore a quanto una quota può essere venduta, il valore reale ed il valore nominale esprimono valore di natura contabile. E’ fondamentale capire la differenza prima di fare qualsiasi operazione che comporti il trasferimento di queste quote.